16.6.06

OSSI DI SEPPIA

Sul muro grafito
che adombra i sedili rari
l'arco del cielo appare
finito

Chi si ricorda più del fuoco ch'arse
impetuoso
nelle vene del mondo; ...in un riposo
freddo le forme, opache, sono sparse.

Rivedrò domani le banchine
e la muraglia e l'usata strada.
Nel futuro che s'apre le mattine
sono ancorate come barche in rada


Ossi di seppia, Eugenio Montale.

2 comentarios:

Anónimo dijo...

wawwww! doble coincidència avui! montale és un dels meus poetes italians preferits! el vaig descobrir quan vivia a padova. et recomano també els poemes dits 'mottetti'.

Anónimo dijo...

Grazie, carissima!!!
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